Se anzichè pensare a governare, governassimo pensando ...
“Nonostante i muri e i fili spinati che qua e là andiamo costruendo, in
realtà stanno cedendo i confini dei territori su cui si orientava la
nostra geografia. Usi e costumi si contamineranno e, se etica vuol dire
costume, è possibile ipotizzare la fine delle nostre etiche, fondate su
quei principi, oggi non più tanto solidi, di nazione, territorio e
confine, perché la storia sta accelerando quei processi di recente
avviati, che sono nel segno della “de-territorializzazione”, dove il
“prossimo”, sempre meno specchio di me, e sempre più “altro”, obbligherà
tutti a fare i conti con la “differenza”. Vediamo di non arrivare in
ritardo.” U.G.
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