Inizia con il Consiglio di mercoledì scorso il cammino
a pieno regime della Città Metropolitana di Genova.
Finalmente!
È stata una lunga fase, durata più di un anno, di lavori
di strutturazione e assestamento.
Con l’elezione dei presidenti e dei vice delle quattro Commissioni consiliari termina di
fatto il percorso di strutturazione dell’assetto amministrativo “politico”,
rendendo pienamente operativo il Consiglio.
Mentre, ciò che ci interessa maggiormente, con l’approvazione dell’”ACCORDO QUADRO DI COLLABORAZIONE ISTITUZIONALE” tra Città metropolitana e Comuni e Unioni per l’esercizio di funzioni, servizi, attività e
lo sviluppo di progetti di rilevanza metropolitana, l’Ente avvia operativamente
quelle “forme di organizzazione in
comune, eventualmente differenziate per aree territoriali” previste dalla
Legge Delrio, in ordine alle modalità di organizzazione e di esercizio delle
funzioni metropolitane e comunali.
Un accordo importante, come ha detto anche il
sindaco Marco Doria, che incentiva e rende operativa ogni possibile forma di
collaborazione fra la Città metropolitana e i Comuni del territorio.
Le collaborazioni potranno svilupparsi in particolare in tema di:
a)
promozione e coordinamento dei sistemi di informatizzazione e digitalizzazione
in ambito metropolitano, con specifico riferimento alle banche dati, alla
gestione coordinata dei siti istituzionali, all’offerta di servizi ai cittadini
e alle imprese, alla gestione e conservazione degli archivi su supporto
informatico;
b)
ampliamento della collaborazione nel campo delle analisi, della partecipazione
congiunta a programmi, a progettazione e bandi di finanziamento comunitari
finalizzati allo sviluppo economico e sociale del territorio comunale e
metropolitano;
c)
individuazione e sviluppo di metodologie di lavoro che sperimentate possano costituire
best practices replicabili per progetti trasversali di interesse comune.
Inoltre si potranno utilizzare:
- l’ufficio comune metropolitano, nuova struttura organizzativa costituita con
risorse dei partecipanti;
- l’avvalimento di uffici metropolitani, strumento
con cui Unioni o singoli Comuni assegnano alla Città metropolitana attività
istruttorie, preparatorie o consultive e di controllo, mantenendo la titolarità
della funzione o del servizio;
- altre forme di cooperazione e collaborazione
indicando obiettivi, modalità e risorse.
Uno specifico comitato (organismo
tecnico-amministrativo) supporterà il sindaco metropolitano nell’impulso all’attuazione
dell’accordo quadro.
Detto questo, adesso tocca ai territori e ai loro
amministratori farsi avanti con le proposte.
Ricordando alcune cose.
Anzitutto questa fase di riforma istituzionale va
vista ed approcciata come un’opportunità soprattutto per i territori del nostro
Entroterra, considerando che dovremo essere capaciti di metter in moto un’azione
determinata in termini di sviluppi locali di una rete di zone omogenee
coordinate, che tutte insieme si rafforzeranno.
Che per far ciò è necessario abbandonare
definitivamente l’abitudine di considerare questo ente metropolitano come fosse
la Provincia, depauperata di alcune funzioni: la Città metropolitana ha
competenze diverse, su tutte lo Sviluppo economico, la Pianificazione
territoriale generale e quella che va considerata la straordinaria forza dell’Ente,
cioè la Pianificazione strategica.
E proprio la Pianificazione strategica sarà quell’elemento
di Vision dello sviluppo futuro dei territori che condurrà alla realizzazione
dei progetti creati e condivisi proprio nelle diverse aree omogeneE.
Consiglio a tal proposito di vedere ed ascoltare
questa intervista ad AnnaPrat, @to_strategica, una dirigente che esprime una
capacità di sintesi ammirevole ed una visione lungimirante, che possono
aiutarci a procedere lungo il nostro cammino.
Anna Prat - Torino strategica |
Vi saluto, ricordandovi di seguire il sito della
città metropolitana
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