Torniamo a parlarci e a confrontarci con #rispetto. PD #incammino #insieme







Sono tempi tragici per il nostro Paese.

Momenti oggi più che mai convulsi nelle forze politiche ne sono la cartina tornasole.

Non so se riuscirò a far comprendere con queste mie parole il dramma e la prospettiva del centrosinistra e del PD ... non è poi questa la mia ambizione. 

Ma lo è tentare di capire insieme a molti compagni di politica che o tutti noi rinunciamo a qualche cosa contribuendo a far prevalere il bene collettivo oppure ci dirigiamo decisamente alla fine di un percorso nato il 14 ottobre 2007: il Partito Democratico.


Vanno oggi ricreate le condizioni perché questa grande comunità torni a parlarsi, a confrontarsi al proprio interno ancor prima che all’esterno, dove altrimenti il fallimento sarebbe una inevitabile e logica conseguenza. 

Oggi più di un tempo siamo chiamati imprescindibilmente a farlo. 

Proprio in questo momento in cui i frammenti (meno tecnicamente: conoscenti, compagni, amici) del centrosinistra dichiarano “mai accordi con il PD!”.

E va fatto tornando a dare valore a quelle garanzie di salvaguardia che da tempo non abbiamo più fatto valere: Matteo Renzi le ha raccolte in una parola, RISPETTO. 

Chiamiamole anche regole. 

Molte di quelle, oggi ancor valide, che ci siamo dati assumendo un grande impegno davanti a chi ci ha preceduti, a chi ci ha seguiti, a tutto il Paese … nel momento entusiasmante e ricco di aspettative della costituzione del Partito Democratico: le troviamo nello Statuto, nel Codice Etico e nel Manifesto dei Valori.

Le abbiamo disattese, le aspettative, tradendo troppo spesso molte regole … per interessi spesso personali, spesso di corporazione.

Abbiamo fatto prevalere i nostri pregiudizi. Zavorre, ad oggi, ancor troppo drammaticamente efficaci.

Questo ha impedito dialogo e salvaguardia delle regole … con conseguente emorragia di iscritti, favorendo inoltre l’ingrassamento dell’astensionismo e il contrasto con le altre forze del campo ampio del centrosinistra.

Questo ha indotto anche a scelte di governo troppo spesso non condivise, non sostenute, non sempre dall’effetto voluto … senza dover ricordare momenti bui prodotti da dissidi conclamati: su tutti la vicenda Prodi per la Presidenza della Repubblica. 

Questo ha inoltre prodotto disattenzione verso la gente, il popolo, le persone e i reali problemi … troppo occupati a confliggere al nostro interno. Imperdonabile.

Imperdonabile per la nostra comunità di iscritti, volontari, elettori ... 
per i tanti sindaci e amministratori di enti locali #energialocale abituati a produrre atti di utilità per i loro concittadini ... 
imperdonabile per tutti gli Italiani.

Ora, al di là delle tante comprensibili espressioni passionali, affettuose o rabbiose di questi giorni, al di là delle posizioni di chi è mosso nell’esprimersi da logiche meno passionali e più scientifiche …

l’obiettivo di chi si riconduce al campo del centrosinistra, vantando come noi il fattore caratterizzante/predominante DEMOCRATICO nel solco di quello riformista, deve essere chiaro. 

Lo abbiamo davanti agli occhi. Lo ascoltiamo quotidianamente. Lo viviamo. 

Ed è la LOTTA alla povertà, alla disoccupazione, da una parte. Per garantire dignità personale, sicurezza e giustizia sociale.

E  dall’altra, LOTTA ai miseri, beceri e pericolosi populismi (da quelli tanto pericolosamente espressi pochi giorni fa a Recco spero si dissocino tanti amministratori, iscritti ed elettori leghisti seri, giudiziosi e responsabili) che favoriscono frizioni e urti sociali.

Una LOTTA per un’Europa degna di chiamarsi UNIONE Europea. 

Che sia madre, come la nostra Patria … e non matrigna.

Una LOTTA da declinare su molti altri temi per la conquista di condizioni di vita migliori sul nostro pianeta: dal rispetto assoluto e senza mezzi termini (messaggio per Ministro Galletti) della #biodiversità, al #climatechange e altro ancora.


Certo, è necessario ricalibrare alcuni fondamentali indirizzi del Partito Democratico in conseguenza a scenari nazionali e internazionali mutati o comunque a variabili, come per esempio la legge elettorale  … ma il solco è questo.

Quello del Partito Democratico, che a mio avviso non ha bisogno di essere rifondato ma semmai necessita di una riprogrammazione a cui siamo chiamati noi iscritti … attraverso i percorsi congressuali.

Lì si faccia autocritica. Bene.

Ma la si faccia tanto al Governo quanto ai mali che non abbiamo abbandonato dietro di noi il giorno della costituzione del PD, riproducendoli con caparbietà, anziché impegnarci a far valere le parole di giustizia che abbiamo convintamente inciso nel Codice Etico e nel Manifesto dei Valori, ma ad oggi troppe volte misconosciute.

Lì capiremo se siamo inclini al RISPETTO e se perciò prevarrà una visione, anziché miope, lungimirante e responsabile.

E ciò potrà realizzarsi non senza sacrifici, ad una condizione: abbandonare i pregiudizi dando ascolto e quindi valore ai concetti, alle idee, al cammino di ciascuno.

#incammino #insieme

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