Bargagli: 69° anniversario del Rastrellamento del 14 dicembre ‘44



Perché non si ripeta più!

Sono accadute cose in quei tempi, durante il fascismo, che hanno scavalcato il limite del pensabile …

Sono accadute in tutta Italia.

Le più tragiche hanno risonanza nazionale e internazionale: Sant’Annadi Stazzema, Marzabotto, le Fosse Ardeatine … con centinaia di morti, anche neonati e donne in cinta …

Anche noi a Bargagli ricordiamo una grande ferita: il Rastrellamento del 14 dicembre 1944 ad opera di truppe nazifasciste.

Morti, deportati nei campi di concentramento, case date alle fiamme …

E lo ricordiamo con tutta la popolazione, ma in particolare con i nostri giovani studenti, visitando insieme i luoghi di quelle tragiche ed efferate azioni, perché ne colgano il senso tragico, la paura e la sofferenza … e perché anche loro crescano impegnandosi affinché ciò non si ripeta più!

 
Chi desidera partecipare al pranzo, costo € 22,00 (menù completo), è pregato di prenotare, telefonando allo 010.900744 oppure a Bruno Bozzo (010.900664 o 3470375735).


Aggiungo una memoria prodotta dal nostro ex Sindaco e attuale Presidente dell’ANPI sez. Bargagli, Luciano Boleto.


BARGAGLI ... dalle memorie di Luciano Boleto, sindaco di Bargagli.        30/11/2003

Nel periodo Settembre - Dicembre 1944 erano presenti sul territorio del comune di Bargagli e del vicino Lumarzo tre distaccamenti ciascuno composto mediamente da 25 persone.
Uno di questi venne chiamato distaccamento “volante” perché si spostava frequentemente e con rapidità da zona a zona, infierendo attacchi improvvisi ai tedeschi e ai fascisti che occupavano la città di Genova ed i comuni della riviera di levante.
Inoltre sempre in questa zona operavano gruppi di Sappisti locali, svolgendo un ruolo e una funzione importanti di copertura alle formazioni combattenti.
Era ovvio che una situazione di questo tipo creava gravi ostacoli alle azioni degli occupanti tedeschi e dei loro alleati, per cui questi ultimi decisero di tentare un attacco alle tre formazioni partigiane.
La sede del primo distaccamento era a Bargagli Alta, Bragalla, alle pendici del monte Croce; la seconda era Traso Alto, alle pendici del monte Croce dei Fo; la sede della terza era Lumarzo in località Tecosa, in cui avvenne poi la resa di una colonna nazifascista composta da circa 7.000 uomini.
La notte del 13 Dicembre ’44 Bargagli venne accerchiata da ingenti forze tedesche e fasciste, le quali avevano come obbiettivo quello di colpire soprattutto la formazione partigiana operante a Bargagli Alta, anche perché in quella zona risiedeva un membro del C.L.N. locale, comandante di S.A.P. e quindi uno dei punti di riferimento della Resistenza in alta Val Bisagno e alta Val Fontanabuona.
All’alba i nazifascisti avevano già occupato le posizioni che consentivano loro il controllo su un vasto territorio.
Aprirono il fuoco accompagnato dall’incendio delle case di Bragalla e dintorni.
In quella occasione fu catturato un partigiano che venne poi seviziato e ucciso. Insieme ad altri due compagni e venne assassinato un contadino del posto.
La giornata si concluse, oltre agli incendi ed alle fucilazioni sopra accennate, con la razzia del bestiame e con il saccheggio delle abitazioni.
In quello stesso giorno vennero presi e portati nella zona di Avegno - Uscio, una quarantina di uomini che non erano riusciti a sfuggire al rastrellamento.
Uno di questi venne successivamente fucilato ad Avegno, alcuni furono deportati in Germania, altri riuscirono a fuggire.
Bargagli, per la sua collocazione geografica ha rappresentato un punto nevralgico sia per il movimento partigiano, sia per i nazifascisti, tanto che, spesso, questi ultimi facevano saccheggi e rapine, uccidendo numerosi abitanti tra cui un bambino di nove anni, Damonte Leonardo (1934/1944), come testimoniano i monumenti, i cippi e le lapidi presenti su tutto il territorio.

Caduti: Moresco Giovanni (1902-1944), Moresco Leonardo “Giacomo” (1889-1944), Cevasco Giovanni ucciso ad Avegno (1908-1944), oltre ai due non ben identificati ma presunti originari del comune di Pieve.

2 commenti:

  1. Avevo poco più di otto anni,ma ricordo tutto come fosse ieri,anzi di più perchè ora la memoria recente vacilla.Anche a casa nostra giunsero soldati tedeschi a fare razzia di quel poco che avevamo.Ricordo la cesta delle uova che fu portata via ma finì malamente perché il soldato cadde e venne distrutto l'oggetto del suo furto.Poi purtroppo giunsero le notizie più tragiche che non ho più dimenticato.

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    1. Mi piacerebbe acquisire la sua esperienza e magari trascriverla e depositarla tra le note ufficiali che come ANPI Bargagli abbiamo raccolto negli anni. Se vuole contattarmi sono in comune tutte le mattine. Tel 010900104. Grazie. Sarebbe molto interessante sentire i racconti di chi ha vissuto le esperienze di quei tempi ... Anche questa è Memoria!

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